Le Fate e il Libro

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Nonostante la pioggia, le fate dormivano sulle loro piccole matterasse di erba intessere, durante la notte.

Queste fate erano fate Francese, pero parlavano tanto bene il dialetto Italiano. Anzi, sapevano pure cantare in questo linguaggio magico. Quando si alzavano la mattina, c’erano ancora delle perle di gelo sui fili d’erba. “Belli, questi gioielli”, pensava la fate, che si era alzata prima di tutte.

Si vestivano sempre bene, queste fate, e si truccavano ogni mattina. Certo, che potevano anche volare.

Ogni mattina, gia alle sette, si sedevano un po’ per discutere su delle seggiole di legno. Questa mattina, una delle fate – vestita di blu, diceva: “Stanotte ho dormito di un libro delle fate”. “Che libro?” chiedevano le altre fate. “Di un libro delle fate, nel quale sono scritto i vecchi versi e canzoni delle fate”, rispondeva la fate vestita di blu.

“E dove ci si trova questo libro?!” chiedevano le altre fate. “C’e solamtente una copia.”, spiegava. “Domani sera, al sabato, la luna risplendera sul posto qui vicino dove e stato nascosto il libro delle fate.”

E quindi, le fate ballavano e cantavano le loro canzone da fate per tutta la giornata, sul prato, pero all’pomeriggio facevano una merenda con un po’ di caffe-latte.

La sera pero, non potevano dormire, siccome erano gia tanto eccitate, a causa del libro. “Speriamo bene che non si immagina di nuovo le cose”, pensava la fate vestita di verde, pero non lo diceva agli altri.

Quando poi, finalmente era notte, le fate aspettavano, sicome c’era una nuvola davanti alla luna. All’improvviso pero, erano gia le ore piccole, le nuvole nun c’erano piu, e la luna risplendeva. Cosi vedevano dove fosse stato nascosto sto libro magico delle fate.

Sembrava di essere nascosto al di sotto di una pietra grandone. “No, non ci posso credere!” esclamava una delle fate, vestito di rosso. “Il libro delle fate!”

Erano tutte tanto contenta di questo nuovo tesoro, e aprivano il libro. Trovavano dentro tante canzoni diverse, scritto per cinque fate. Una di quelle canzoni incominciava cosi:



Cinque fate cantano.

Cantano sul prato.

- Ascoltano pure gli uccelli.



Cinque fate ballano.

Ballano sul prato.

- Anche gli uccelli volano.



Cinque fate sono

Sempre vestite bene

- Anzi, sono fate.


E cosi, ogni giorni le fate leggevano le canzoni del libro delle fate, e cosi imparonavano nuove melodie ogni mattina, per cantarle durante la giornata.
 

Klaus K.

Mitglied
Salve Corinne,
Bravo!!! Zweimal gelesen, dann alles kapiert (mein Wortschatz ist gering, nur max. ca. 800 "parole", nur Präsens, etwas reduziertes Imperfekt/Perfekt und einfachstes Futur, aber zumindest die Artikulation ist akzentfrei (!) und schnell, dopo cinque minuti comincio parlare come un piccolo fiume..) ....sai, questa lingua mi piace! Bin Autodidakt! Fehler sind dabei, na klar! Ist doch völlig egal, raus mit den Sätzen, die Wertschätzung der "native speaker" ist es, und die vergeben und verzeihen...und korrigieren gerne!

Die Geschichte ist sehr lieb, dazu mit Witz ("caffe-latte"), für eine bessere Welt gemacht, das tut mal gut, das ist mal wieder etwas ganz anderes! Viele Kulturen berichten über diesbezügliche "Wesen", wer weiß? Und jetzt: YT, Alan Stivell, "King of the fairies", im Olympia in Paris live, das muss (!) jetzt danach/dazu einfach sein! Danke also auch für diese Inspiration! Ciao, Klaus

P.S.: Bitte keinen "Automatismus" - non e necessario! DAS hier sind 5 Sterne - es ist mit soviel Einfühlung geschrieben, deshalb!
 

onivido

Mitglied
Ciao Corinne,
gut fuer mich, eine Geschichte in italiano lesen zu koennen. So kommen mir einige Woerter wieder in Erinnerung. Da habe ich gleich zwei Fragen: " Stanotte ho dormito di un libro delle fate” . Warum schreibst du nicht "sognato"
" nascosto sto libro ". Ist "sto" Umgangssprache fuer "questo" , oder ist es ein Schreibfehler?
Einen schoenen Tag wuensche ich///Onivido
 



 
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